Ecomuseo delle Acque del Gemonese - La biodiversità nascosta dei muri a secco



Muro in pietra a secco ad Artegna (foto di Francesca Martin)

L’Ecomuseo sostiene le ricerche collegate ai suoi progetti, come quello che riguarda i muri in pietra a secco. Questi manufatti, eretti senza malta con pietre locali, definiscono ampi tratti del paesaggio del Gemonese: sono i terrazzamenti che hanno reso coltivabili i pendii, le muraglie che sostengono i versanti più acclivi, altre piccole opere (scalini, nicchie) funzionali alla gestione del territorio. Per mantenerne vivo il sapere, l’Ecomuseo svolge la schedatura sistematica dei manufatti, organizza i “cantieri del paesaggio”, pubblica materiali informativi e promuove eventi per la comunità. Inoltre, collabora con l’Università degli Studi di Udine attraverso progetti, tirocini e scambi di competenze, mettendo in dialogo saperi tradizionali e metodi scientifici. Grazie a queste collaborazioni è stato possibile approfondire non solo la tecnica costruttiva ma anche il valore naturalistico dei muri in pietra a secco, aprendo la strada a studi dedicati alla biodiversità che li caratterizza.

Francesca Martin del Corso di Laurea in Scienze per l’Ambiente e la Natura ha colto questa opportunità per realizzare una tesi sui muri in pietra di Artegna, Gemona e Montenars (relatore il prof. Francesco Boscutti), con rilievi effettuati nell’estate 2024 nel corso di un tirocinio presso l’Ecomuseo. Lo studio ha rivelato una sorprendente ricchezza di piante, muschi e licheni che arricchiscono il valore naturalistico dei manufatti in pietra e ha evidenziato come interventi di manutenzione troppo invasivi possono impoverire questi ecosistemi. Sono state censite 94 piante vascolari su otto muretti (sei a secco e due con legante), con 67 specie autoctone e 27 aliene: un inventario che racconta la complessità e la fragilità dei microhabitat. Le schede, corredate da foto e indicazioni operative per una corretta manutenzione, sono a disposizione presso la sede dell’Ecomuseo: uno strumento utile per amministratori, volontari e cittadini che vogliono prendersi cura del proprio paesaggio.

«Dal punto di vista paesaggistico, i muri in pietra a secco testimoniano il legame antico presente tra l'uomo e la natura, andando ad integrare funzionalità e sostenibilità. La loro preservazione è fondamentale per mantenere l'integrità storica del paesaggio ma anche per trasmettere alle generazioni future le conoscenze e le tecniche costruttive tradizionali. La manutenzione e il restauro diventano quindi operazioni molto importanti sia per la continuità culturale sia per la valorizzazione del territorio» (Francesca Martin, “La biodiversità e la ricchezza della vegetazione dei muri del gemonese e dintorni, un approccio all’educazione ambientale”).




Commenti

Post popolari in questo blog

Il nuovo blog quotidiano di Borghi d'Europa : Il Borgo Quotidiano

ll Cammino delle Identità – La Distilleria Gastaldi e i percorsi per ricordare Luigi Veronelli - Il Nostrano del Brenta, raccontato da Nicola e Cristian Bertoncello

ll 25°anno dalla nascita della IAI (Iniziativa Adriatico Ionica) – Il rapporto della IAI con l'Iniziativa Centro Europea